Ricordi l’esatto protocollo di irrigazione del canale radicolare che hai imparato? È cambiato? Lo stai ancora seguendo alla lettera? Un recente sondaggio ha rilevato che il tempo medio dedicato all’irrigazione è di 2,5 minuti1, mentre un’irrigazione passiva può richiedere fino a 40 minuti per eliminare efficacemente i batteri2! Per un trattamento canalare radicolare di successo, naturalmente hai bisogno di sagomare, detergere e otturare correttamente, ma stai facendo tutto il possibile durante la fase critica della disinfezione del canale radicolare? E per quanto riguarda l’attivazione delle soluzioni irriganti?
In endodonzia, risulta imprescindibile effettuare una corretta irrigazione del canale radicolare per facilitare la strumentazione tramite la lubrificazione, rimuovere il fango dentinale e lo smear layer, prevenire il riempimento dovuto al fango dentinale apicale che impedisce di completare la strumentazione e, infine, per disinfettare
L’attivazione degli irriganti in endodonzia può essere definita come l’uso di “...metodo per agitare e migliorare il flusso di irriganti rispetto alle complessità del sistema canalare radicolare mediante forme meccaniche o con altra energia”.3
Se si utilizza il metodo di irrigazione convenzionale, la capacità della soluzione irrigante di fluire nel sistema canalare completo durante la detersione dipende esclusivamente dalla pressione positiva dell’iniezione e dalla viscosità dell’irrigante. Ciò significa che vi sono aree nel sistema del canale radicolare che non risultano disinfettate, aumentando la possibilità di fallimento della terapia endodontica.
La tua soluzione a questa sfida? Attivare la soluzione irrigante. L’attivazione degli irriganti è necessaria per migliorare l’effetto del protocollo di irrigazione indipendentemente dalla soluzione utilizzata, specialmente in quegli istmi, canali laterali e accessori del sistema canalare che non sono accessibili alla strumentazione.
Un esame sistematico che confronta l’irrigazione attivata e l’irrigazione convenzionale non attivata ha concluso che “l’uso di dispositivi per l’attivazione meccanica degli irriganti è vantaggioso nel trattamento canalare radicolare perché tali dispositivi sono clinicamente efficienti nel favorire l’erogazione dell’irrigante fino alla lunghezza di lavoro senza causare dolore post-operatorio e nel garantire la detersione del canale e dell’istmo”4. Puoi visionare la revisione completa qui.
L’attivazione dipende dall’introduzione di energia all’interno della soluzione irrigante, indipendentemente dal metodo, aumentando l’effetto di detersione meccanica dell’irrigazione. Questo aiuta il clinico a migliorare la detersione e a penetrare negli spazi nascosti all’interno del sistema canalare radicolare.
Infatti, secondo una sperimentazione randomizzata controllata, procedere con l’attivazione dell’irrigante è sicuro, in particolare con EndoActivator, per agitare le soluzioni irriganti quando necessario e l’uso del dispositivo EndoActivator può comportare una riduzione significativa dei livelli di dolore post-operatorio rispetto all’ago endodontico convenzionale.5
Pertanto, indipendentemente dal fatto che il protocollo di irrigazione del canale radicolare appreso dal clinico includa o meno l’attivazione dell’irrigante, la ricerca attuale dimostra chiaramente la sua efficacia clinica. Promuove il flusso di soluzione fresca nelle aree incontaminate, consentendo all’irrigante di interagire con le pareti e raggiungere l’apice. I vantaggi che ne derivano includono6:
Quali sono le opzioni per l’attivazione delle soluzioni irriganti?
1) Attivazione meccanica
Il modo di attivazione più semplice è spostare il cono master di guttaperca verso l’alto e verso il basso con un movimento rapido all’interno del canale radicolare; tuttavia, la capacità di attivazione di questo metodo è considerata inferiore rispetto alle altre procedure.7
Vengono introdotti alcuni strumenti canalari meccanici precurvati come un cucchiaio e ruotati per spostare l’irrigante all’interno del canale. Tuttavia, la velocità e la profondità di penetrazione di questi strumenti possono essere influenzate in modo significativo. Gli irriganti possono raggiungere solo la profondità consentita dalla punta, che risulta essere “...limitata anche dall’effetto vapor lock, cioè dalle bolle d’aria presenti nella profondità del canale, rendendo difficile per l’irrigante raggiungere la porzione apicale del canale”. 8
2) Metodi di irrigazione a ultrasuoni
Per superare gli inconvenienti del metodo precedente, è stata introdotta sul mercato l’attivazione delle soluzioni irriganti mediante l’energia a ultrasuoni. Attraverso questo metodo l’energia viene trasferita da un manipolo a ultrasuoni a una punta metallica conica, al fine di attivare l’irrigante in quella che viene chiamata irrigazione a ultrasuoni passiva.
Tuttavia, nei canali fortemente curvi, le prestazioni della punta di attivazione a ultrasuoni possono essere compromesse poiché risulta inevitabile il contatto della punta con la parete del canale curvo. Il pericolo qui è una riduzione dell’efficacia della detersione e della rimozione incontrollata della dentina sulla curva esterna del canale, con un alto rischio di raddrizzamento o danneggiamento della curva canalare originale. Questo errore può comportare canali non adeguatamente puliti, pareti canalari più sottili con formazione di sporgenze e possibili perforazioni.9
3) Metodi di irrigazione al laser
Le punte luminose a fibre ottiche possono essere usate per introdurre la luce laser nel canale radicolare riempito di soluzione irrigante. Esistono molti fattori che influenzano l’effetto dei metodi di attivazione laser: la densità di potenza, il sistema laser usato e l’assorbimento dei tessuti duri e molli esposti.10
Gli inconvenienti noti del metodo di irrigazione al laser sono legati al tempo prolungato necessario e al costo dello strumento stesso, che può essere proibitivo, soprattutto in considerazione del suo limitato campo di applicazione. Inoltre, i requisiti di formazione e certificazione possono essere difficili da mantenere, come la certificazione ALD. Esistono anche misure precauzionali aggiuntive necessarie per mitigare rischi come11:
4) Sistemi di irrigazione a pressione negativa
L’irrigazione a pressione negativa è un metodo alternativo per l’erogazione di irriganti all’interno del canale radicolare proposto al fine di ridurre al minimo il rischio di estrusione di irriganti attraverso il forame apicale. Gli irriganti vengono erogati mediante una siringa e un ago all’interno della camera pulpare e una punta di aspirazione fine posizionata vicino alla lunghezza di lavoro crea la pressione negativa necessaria che spinge l’irrigante nel canale.12
Vi sono alcuni inconvenienti di questa procedura; gli attuali sistemi a pressione negativa sono limitati a un effetto “uni-cannulare”, il che significa che solo un singolo canale alla volta può essere pulito attivamente con la pressione negativa. Inoltre, le porte spesso si ostruiscono quando frammenti di polpa dentale e fango dentinale vengono aspirati durante l’uso.
5) Metodi di irrigazione a ultrasuoni
Per contrastare gli inconvenienti di questi precedenti metodi, l’irrigazione a ultrasuoni deve essere considerata come la prima scelta. Utilizzando punte attivate a ultrasuoni inserite in un manipolo dedicato, la soluzione può essere attivata con una frequenza nell’intervallo acustico udibile superiore (16-20 kHz). Il nuovo SmartLite Pro EndoActivator di Dentsply Sirona è un eccellente esempio.
Perché SmartLite Pro EndoActivator di Dentsply Sirona è la scelta migliore per te
Smart Lite Pro EndoActivator è progettato per alimentare in modo sicuro il fenomeno dell’attivazione idrodinamica e la tecnologia sviluppata con l’introduzione di EndoActivator è stata presentata in oltre 16013 pubblicazioni scientifiche in peer review. Si tratta certamente di un’opzione più conveniente rispetto all’attivazione laser, la sua efficacia in termini di detersione e la sicurezza garantita grazie alla tecnologia utilizzata sono stati dimostrati in questi numerosi articoli in peer review.
La speciale attivazione idrodinamica consente una migliore penetrazione, circolazione e scambio della soluzione irrigante, sia nelle regioni strumentabili sia in quelle non strumentabili del canale radicolare. Il risultato è una disinfezione 3D. 14
SmartLite Pro EndoActivator offre due velocità nell’intervallo di frequenza sonica, 18.000 e 3.000 cicli al minuto (cpm), lavorando con un movimento ellittico. È inoltre dotato di un puntale ruotabile a 360° per un migliore accesso clinico e un uso ambidestro. Le punte hanno una nuova sezione trasversale a forma di parallelogramma e sono disponibili in tre misure: Small (gialla, 15/02, lunghezza 22 mm), Medium (rossa, 25/04, lunghezza 22 mm) e Medium Long (rossa, 25/04, lunghezza 28 mm). È anche cordless, leggero e ben bilanciato.
Durante i test effettuati su oltre 550 pazienti, i clinici hanno notato importanti benefici come una maggiore potenza durante l’attivazione ed una migliore ergonomia. Inoltre, la stragrande maggioranza era convinta che i canali radicolari potessero essere sufficientemente puliti per essere otturati.15
Superficie della dentina non attivata (sinistra) e dopo l’irrigazione (destra). L’attivazione degli irriganti contribuisce a creare una superficie con tubuli dentinali più aperti, favorendo una migliore otturazione dei canali laterali e accessori.16
E non è necessario ricorrere ad attrezzature costose e ingombranti per ottenere questi risultati. Smart Lite Pro EndoActivator è uno strumento semplice e facile da usare. I passaggi di base del protocollo Smart Lite Pro EndoActivator sono:
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